Traversata del Supramonte da Funtana Bona a Lanaittu.
La nostra vigilia di Capodanno è stata differente, ma del resto per il primo dell’anno abbiamo sempre cercato di organizzarci con giornate alternative.
E’ stato un trekking abbastanza lungo e inaspettatamente impegnativo, a causa di un piccolo problema muscolare che ha rallentato un pochino la nostra marcia ma che comunque non ci ha impedito di vivere questa emozionante avventura.
Circa 30 km di trekking in due giorni che ci ha visto partire dalla Casermetta di Ilodei Malu sino all’arrivo a Lanaittu, passando da Doloverre.
Da Orgosolo a Oliena nel cuore del Supramonte, con brindisi al nuovo anno in quello che è stato il nostro Hotel per una notte: il cuile Ziu Raffaele.
Per una strana coincidenza lungo il nostro tragitto non abbiamo incontrato neanche un escursionista. Ad accompagnarci solo il “silenzio” della natura a tratti interrotto solo dalle nostre chiacchiere.
E via quindi, zaino in spalla!
Prima tappa Funtana Bona e subito dopo Monte Novo San Giovanni che ci lasciamo alle spalle per non perdere troppo tempo, visti i km che ci aspettano. Sulla destra imbocchiamo quindi la sterrata che ci porterà a Gutturu Nioi e agli ovili de Su Badu ‘e S’eni.
Da qui seguendo l’antica carrereccia arriveremo in poco tempo a Badde de Tureddu, un percorso che abbiamo fatto molte altre volte e che abbiamo anche raccontato qui con una piccola deviazione a sinistra lungo il torrente è possibile ammirare il famoso leccio incastonato nella roccia. Guadato il torrente arriviamo in pochi minuti alla nostra sosta pranzo presso il cuile Sa Senepide.
Lasciato l’ovile prendiamo la strada per continuare il nostro percorso. Facciamo una piccola scorta d’acqua nell’ultima fonte disponibile che si trova all’interno di una bella area attrezzata e recintata. Il nostro trekking ci porta verso Sos Campidanesos e campu Su Mudecru, caratteristico per i residui tronchi di ginepro distrutti dall’incendio degli anni ’50.
Attraversato il campo con delle piccole deviazioni si possono visitare Sas Baddes famosa foresta di lecci secolari e mai tagliati. Da molti considerata uno degli ultimi lembi della lecceta primaria che ricopriva l’Isola, con i suoi caratteristici ovili e la voragine Su disterru. Non è distante anche il Nuraghe Mereu (Intr’e Padente), visitabili con un po più di tempo a disposizione, magari in giornate un po’ più lunghe.
Il nostro percorso riprende un pochino a salire sino ad arrivare Janna ‘e Gori e finalmente riusciamo a intravedere il pianoro di Campu Donianigoro. La stanchezza comincia a farsi sentire ma la sagoma inconfondibile del Cuile Ziu Raffaele sembra far sparire tutto l’affaticamento per i km percorsi, quasi 23 in 8 ore di cammino, una bella media, forse (come scopriremo più tardi) anche troppo sostenuta!
Una piccola annotazione:
l’idea di fare questo trekking l’abbiamo avuta rileggendo la famosa guida di Corrado Conca, La Grande Traversata del Supramonte, per nostra distrazione però, non abbiamo fatto caso al fatto che dovevamo seguire un sentiero diverso da quello non più utilizzato e costellato di antichi ovili che invece abbiamo seguito noi. Nelle nostre tracce GPS infatti vi è una discrepanza rispetto al percorso di Corrado Conca il quale è senz’altro la via più semplice per godersi appieno questo itinerario. Una deviazione che ci è costata circa due chilometri di sentiero molto difficile in mezzo alla foresta e ai campi solcati.
Per chi volesse può acquistare la guida di Corrado Conca la trova qui:
Sembra incredibile ma siamo soli, una suite pastorale per due per brindare al nuovo anno! La giornata è stata incredibilmente bella e anche la serata promette bene. Accendiamo un bel fuoco e con la brace prepariamo la nostra arrostita e ovviamente il tutto accompagnato dal cannonau.
Brindisi finale e saluti al vecchio anno con la luna piena ad illuminare la nostra notte e il vento forte a “cullarci”, si fa per dire, nel nostro sonno.
L’indomani abbiamo dovuto fare un cambio di programma dovuto in parte al mal tempo improvviso vento fortissimo e pioggia (le previsioni davano alta pressione stabile, bel temp) e in parte a causa di un fortissimo dolore al ginocchio sinistro di Marc. Quasi sicuramente il problema è stato un risentimento muscolare ma, sicuramente non ci avrebbe permesso di fare il percorso a ritroso. Decidiamo così di scendere a valle verso Lanaittu, seguendo il percorso 480 del CAI che ci porta verso Punta Doronè e successivamente a Doloverre.
Per chi volesse ripercorrere questa affascinante (e faticosa) camminata nel Supramonte può visionare e scaricare la traccia sul nostro profilo di Wikiloc.