Calate in corda doppia nella Marina di Cardedu
Avevamo da tempo messo gli occhi su quel panettone di granito di Monte Arista, ma vuoi per il tempo e i vari impegni eravamo riusciti a fare solo l’avvicinamento.
Monte Arista 2 è un percorso parallelo a quello più noto per la spettacolare calata dal Cappello.
Sabato scorso quindi abbiamo accolto l’invito di Walter, che ha attrezzato il percorso, e siamo andati con lui a provare questa variante e anche per controllare lo stato degli armi.
Giunti a Cardedu, si prosegue in direzione della Marina e si lasciano le macchine quasi di fronte al parcheggio dell’Hotel Perdepera. I cartelli descrittivi e un maestoso olivastro non lasciano dubbi. L’avvicinamento è lo stesso di Monte Arista, non c’è da sbagliare e i cartelli sono sistemati benissimo.
Nel sentiero di avvicinamento classico, alla base del cappello, che seguiremo rasentando le pareti e scavalcando alcuni massi si intercetta il canalone che risale dal basso seguendolo in salita sino al vertice. Qui troveremo due cartelli, uno che indicata Arista e cappello e l’altro che invece dovremo seguire a destra per Arista 2. Dove in breve tempo salendo sulla sommità del roccione troveremo l’armo della prima calata.
Tutto molto ben indicato anche con omini.
Insieme a Walter abbiamo optato per un avvicinamento più rapido e “ripido”, dalla base dell’ultima calata siamo risaliti su per il canalone che ci ha fatto guadagnare un po’ di tempo.
Purtroppo il forte vento ci ha impedito di affrontare la prima calata, troppo esposta per muoverci in sicurezza, quindi attraverso un passaggio laterale siamo passati direttamente alla seconda.
Alla base del primo salto è sistemata una placchetta per realizzare un comodo mancorrente per raggiungere l’armo della seconda calata che si trova ad una trentina di metri più in basso.
Il paesaggio è spettacolare anche da qui e sulla nostra destra possiamo intravedere anche la sagoma del cappello e del percorso di Monte Arista 1. Davanti a noi tutta la costa sino a Capo di Monte Santo e le spiagge della Marina di Cardedu. Una meraviglia.
La sequenza dei salti
- 15 m sul vuoto
- 18 m poggiata
- 34 m poggiata e qualche metro sul vuoto
- 34 m poggiata
- 7 m poggiata
- 40 m per metà poggiata e il resto sul vuoto
- 25 m poggiato
Il primo salto 15 m, come detto in precedenza, è subito sul vuoto per una quindicina di metri. Alla sua base troveremo una placchetta per realizzare il mancorrente.
Il secondo salto 18 m si trova ad una trentina di metri più in basso. La linea di calata tende a portarci sulla nostra sinistra alla base della quale si trova un punto poco agevole e dei cespugli.
Con gli amici si stava valutando la possibilità di spostare la sosta in modo evitare bruschi spostamenti e sfregamento della corda. La calata arriva subito alla sosta del terzo salto. In ogni caso siamo riusciti a dare una piccola ripulita togliendo qualche cespuglio.
Il terzo salto 34 m quasi tutto poggiato porta direttamente a terra senza problemi.
Il quarto salto 34 m si raggiunge spostandoci per una ventina di metri sulla destra e risalendo tra due rocce superando un bellissimo tafone oltre il quale in parete troviamo subito l’armo.
Il quinto salto 7 m in realtà è una piccola disarrampicata, con molta probabilità converrà installare una corda fissa per agevolare la discesa.
Il sesto salto 40 m lo si raggiunge dalla base del quinto salto, sulla nostra destra superando un bellissimo tronco di ginepro, superate alcune rocce di fronte a noi ci sposteremo in discesa per circa una ventina di metri sino ad intercettare un cavetto d’acciaio per la sosta.
La prima parte della discesa è poggiata, purtroppo vi sono sulla linea di calata alcuni ginepri che vanno superati un po da un lato e un po dall’altro, ma cercando di tenere la corda dal lato sinistro del cespuglio. Dopo circa 20 metri ci si stacca per la calata sul vuoto. Bisogna fare un pochino di attenzione all’arrivo per la presenza di un albero che va evitato aiutandosi con i piedi per deviare la calata.
Il settimo salto da circa 25 m, lo si raggiunge dalla base del sesto tenendoci sulla nostra destra e risalendo la parete aiutati da qualche gradino al termine di questa piccola arrampicata ci sarà una placchetta per aiutarci nel passaggio successivo e superare un piccolo crepaccio. Anche qui credo che a breve verrà trovata una soluzione alternativa.
Superato questo tratto di qualche metro ci troviamo finalmente alla sosta pronti per l’ultimo salto che termina sul sentiero di rientro.
Ci troviamo sullo stesso punto dal quale siamo risaliti per l’avvicinamento. Da qui in pochissimi minuti, seguendo il sentiero alla nostra destra arriviamo alle bellissime Domus de Janas di Monte Arista.
Piccola sosta fotografica e riprendiamo il sentiero di rientro, in pochissimo tempo arriviamo alle macchine.
Rispetto al percorso classico di Monte Arista è un pelino più tecnico e insidioso ma comunque molto bello, come dice Walter questa è la variante estiva che permette un avvicinamento quasi sempre in ombra. Una variante sicuramente da provare!
Su Wikiloc abbiamo inserito come sempre la nostra traccia per chi volesse avere un punto di riferimento più preciso.