Pranu Trebini – Città di Pietra

Immagina di percorrere sentieri avvolti nel mistero, dove la natura si esprime in forme scolpite dal tempo: questo è il Monumento Naturale di Pranu Trebini, chiamato città di pietra o di roccia. Si trova in territorio di Villaputzu poco sopra l’area mineraria di Baccu Locci.

Città di pietra, pranu trebini

Questo luogo incantato offre uno spettacolo unico di cavità e colonne che sembrano disegnate dalle mani di un gigante. Ogni passo tra le guglie e le ampie caverne di Pranu Trebini è un viaggio nella storia geologica, tra archi naturali e canyon profondi che raccontano l’eterna lotta tra roccia e vento. E mentre esplori, potresti incrociare le capre selvatiche che, indisturbate, popolano questi scenari da favola. Una meraviglia naturale, un capolavoro dove ogni foto racconta una storia di bellezza senza tempo.

Il percorso non è segnato se non da qualche omino qua è la ma è abbastanza intuitivo perchè proseguendo lungo la sterrata si può individuare il punto in cui scendere.

Geologia e storia del territorio


Questo itinerario escursionistico si snoda attraverso un paesaggio naturalmente maestoso, modellato dall’azione selettiva dell’erosione che ha dato vita a suggestive colonne di roccia, configurandole in una sequenza che ricorda il profilo di un’imponente città di pietra. La formazione geologica, risalente all’Eocene e datata a circa 50 milioni di anni fa, comprende strati di arenarie e conglomerati facilmente erodibili, sormontati da calcari più resistenti, che insieme creano uno scenario naturale di straordinaria bellezza.

Pranu Trebini, città di pietra o città di roccia

Il percorso ha inizio vicino alla storica miniera di Baccu Locci, raggiungibile attraverso una strada sterrata che costeggia il Rio Corr’e Cerbu, conducendo fino all’antica area estrattiva. La miniera, con le sue origini che si perdono nella notte dei tempi e documentate già dal periodo tardo romanico, ha visto l’inizio della sua esplorazione industriale nella metà del XVIII secolo ad opera di una compagnia francese. Le prime fasi di attività si concentrarono sull’estrazione di Galena, un minerale ricco di piombo, arsenico e argento.

Durante il ventennio autarchico, l’area visse il suo apice produttivo con la costruzione di una diga sul rio Mummosa per la generazione di energia elettrica, al fine di rendere la miniera autosufficiente dal punto di vista energetico. Questo periodo vide l’azienda crescere fino a impiegare oltre 500 lavoratori. Con il progressivo esaurimento dei filoni di Galena, l’attenzione si spostò verso l’arsenopirite per la produzione di arsenico e antimonio, fino alla chiusura definitiva nei primi anni ’60, a seguito di gravi difficoltà economiche.

L’abbandono dell’area, durato decenni, ha esposto l’ambiente a serie contaminazioni dovute alle discariche non regolamentate dei residui di estrazione, con gravi ripercussioni sui corsi d’acqua locali. Solo nel 2006 sono stati avviati i lavori di bonifica e di messa in sicurezza del sito, affidati alla società Montana, che ha implementato una discarica controllata per i rifiuti e ha restaurato alcuni edifici, tra cui l’importante impianto di lavaggio. Nonostante ciò, le strutture ristrutturate versano oggi in uno stato di abbandono e sono soggette a vandalismi.

Questo percorso offre quindi non solo la visione di un paesaggio geologico unico, ma anche la riflessione su un importante pezzo di storia industriale e mineraria, evidenziando le sfide e le complessità legate alla gestione delle risorse naturali e alla conservazione dell’ambiente.

Noi abbiamo scelto una esplorazione semplice ma che ci ha permesso di ammirare le formazioni più importanti di Città di roccia. Avendo molto tempo a disposizione c’è effettivamente da sbizzarrirsi.

La roccia incorniciata da pilastri egregiamente “costruiti” dalla natura è davvero suggestiva e in più il panorama che si apre davanti a noi è spettacolare con il Castello di Quirra che domina l’imponente spiaggia di Murtas e la torre di San Lorenzo in lontananza.

Panorama da città di pietra, castello di Quirra, spiaggia di Murtas

Visitata la prima parte di queste formazioni rocciose abbiamo ripreso la sterrata per S’Argallargiu, le sue pareti a picco sulla vallata di Baccu Locci nascondono sotto di esse ripari e suggestive formazioni rocciose. Trovando il punto adatto per scendere a livello inferiore ci si trova di fronte a meraviglie naturali davvero uniche.

Pranu Trebini, s'argallargiu

Guadando il fiumiciattolo si intravede l’edificio di un vecchio ovile.

Avendo tempo a disposizione la visita si fa sempre più interessante ed è possibile gironzolare per tutto l’altipiano. Molto interessante dal punto di vista geologico e ovviamente fotografico.

Avvertenze

Nonostante la percorrenza minima e il poco dislivello consigliamo di prestare molta attenzione nel passaggio tra le roccie procedendo cautamente, a causa dell’umidità tipica delle varie stagioni le rocce possono risultare scivolose. In alcuni punti ci si trova nei pressi di punti esposti e strapiompi e quindi importante muoversi con molta circospezione. Evitate i gruppi troppo numerosi; in alcuni punti la roccia di arenaria friabile potrebbe sbriciolarsi e in ogni caso ritrovarsi in troppi in alcuni punti esposti potrebbe essere pericoloso.

panoramica città di pietra, pranu trebini

Scheda

  • Km 7 circa A/R
  • Dislivello positivo 110 m
  • Tempo di percorrenza 4 ore inclusa sosta pranzo

Traccia GPS

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Come arrivare a Città di Pietra, Pranu Trebini

baccu loci pranu trebini
In verde la strada di avvicinamento dallo svincolo per Quirra a Baccu Locci.

Seguite la nuova Strada Statale 125 fino all’uscita per Quirra al chilometro 59,8, subito dopo l’uscita dalla galleria. Una volta completato lo svincolo, vi troverete sulla vecchia Strada Statale 125; da qui, prendete la direzione verso Tertenia. Dopo circa un centinaio di metri, abbandonate la vecchia 125 svoltando a sinistra su una strada che porta verso l’Area Geomineraria di Baccu Locci/Tomba dei Giganti.

Visitare questo posto comporta una lunga tratta di avvicinamento di circa 11 km e bisogna prestare molta attenzione nel tratto iniziale dopo lo svincolo, qui qualche buca e delle pietre non sono ideali per macchine basse. Poi il percorso si fa più semplice con una strada ben battuta ma che si inerpica sulla montagna arrivando all’area mineraria. La strada è comunque stretta e priva di parapetti. Superate le ultime gallerie ci si trova in breve tempo sull’altipiano, qui nei pressi di un vecchio mulino a vento si possono lasciare le macchine.

mulino a vento pranu trebini

Questa via, che presenta un breve tratto iniziale asfaltato, prosegue poi in una gola, attraversando più volte il corso d’acqua del Rio Corr’e Cerbu. Nei primi tratti del percorso, è consigliato l’uso di macchine alte, la strada migliora nei pressi dell’area di sosta e prima della laveria.

Alloggi

Nei pressi di Villaputzu puoi visitare diversi monumenti e aree naturali di pregio come il castello di Quirra, la spiaggia di Murtas, la torre di Porto Corallo e tante altre attrattivr. Per scoprire il territorio probabilmente un giorno non basta. Ecco una selezione di alloggi per potersi spostare con più calma e visitare meglio i dintorni.

 

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