Selvaggio Blu

Uno dei trekking selvaggi più belli e difficili d’Europa

Questo sentiero, ideato negli anni ’80 da Mario Verin e Peppino Cicalò, è da sempre il sogno di numerosi escursionisti, sicuramente una sfida vera ma se lo si affronta con lo spirito giusto e con una guida competente è un’esperienza da fare assolutamente.

il mare sotto bacu padente

Una vera avventura nei sentieri più selvaggi della costa di Baunei con i suoi quasi 40 km di percorrenza ai quali si aggiungono numerosi passaggi tecnici su roccia e calate in corda doppia.

Le tappe del selvaggio blu possono essere percorse anche singolarmente e sono meta ogni anno di numerosi escursionisti da tutto il mondo.

A rendere famoso questo trekking sono ovviamente gli scenari mozzafiato, il colore del mare, gli antichi cuiles e i passaggi apparentemente impossibili, utilizzati dai pastori in tempi non tanto remoti per passare con le loro greggi.

Come affrontare il Selvaggio Blu

Il grande successo del Selvaggio Blu ha ovviamente contribuito a modificare l’economia del comune di Baunei che senza dubbio può pienamente dirsi una delle principali mete dell’escursionismo in Sardegna. I numerosi praticanti provengono ormai sia dall’Italia che dall’estero e questo genera una pressione sul territorio che ha richiesto una certa regolamentazione. Come molte guide all’inizio eravamo un po’ scettici, per non dire contrari, all’introduzione di ticket e normative apparentemente molto restrittive, perché ritenevamo che queste avrebbero snaturato il percorso e allontanato gli escursionisti.

Selvaggio Blu - 2° tappa

Non avevamo fatto i conti con la realtà, cioè con il fatto che sempre più persone si sono avvicinate a questo territorio e non sempre con le capacità tecniche e l’educazione che la pratica dell’escursionismo richiede. Persone che si possono muovere qui solo grazie alla professionalità e l’accompagnamento delle guide nonché all’assistenza logistica messa in campo da società specializzate. Il loro numero insomma è cresciuto in maniera tale da richiedere dei limiti.

Per affrontare il Selvaggio Blu è necessario quindi ottenere un’autorizzazione, quantomeno per l’uso delle aree bivacco che sono state opportunamente predisposte a margine del percorso originario, spesso poco distanti dal sentiero.

Le guide come noi che organizzano i gruppi sono il punto di riferimento naturale per chi vuole avvicinarsi al Selvaggio Blu in sicurezza e vi invitiamo a contattarci per avere le informazioni necessarie, qui sul sito in ogni caso cercheremo di essere il più possibile precisi ed aggiornati.

Per chi ritiene di poter affrontare in autonomia il percorso, le informazioni sono da richiedere via mail a Sportello Selvaggio Blu – Club di Prodotto Supramonte di Baunei selvaggioblu@turismobaunei.eu. È importante seguire scrupolosamente le indicazioni che verranno fornite per non incorrere in inutili e ulteriori difficoltà durante il trekking.

Il percorso del Selvaggio Blu

Il trekking Selvaggio Blu è un percorso che nella sua versione “estesa” parte dall’abitato di Santa Maria Navarrese e arriva a Cala Gonone in sette giorni di cammino, ma il tracciato originario è da Perda Longa a Cala Sisine in sei giorni. Quindi è interamente contenuto nel comune di Baunei ed è la variante che proponiamo noi qui su Viaggio in Sardegna. A seconda dei gruppi, in particolare a seconda del loro livello di preparazione è possibile unire la prima e la seconda tappa per cui i giorni diventano cinque.

Selvaggio Blu, passaggio sulla frana di Plumare
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Le tappe

Di seguito le tappe in sintesi, con i punti bivacco utilizziamo conformemente al regolamento che a differenza del percoso originale riserva l’area di Mudaloru e di Cuile Piddi alle Guide Escursionistiche e alle Guide Alpine in esplorazione.

Giorno 1

Da Perda Longa a Us Piggius oppure a Portu Pedrosu.

La località di arrivo di questa prima tappa è in realtà Ginnirco dove il Comune di Baunei ha individuato una delle macroaree per il bivacco. In alternativa partendo molto presto e tenedo un buon passo si può proseguire per il Bivacco a Porto Pedrosu.

Selvaggio Blu - 1° Tappa da Pedra Longa a Us Piggius

Da Santa Maria Navarrese a Us Piggius i km sono 8,5 per circa 4h30′ ore di percorrenza, Il dislivello è abbastanza brutale +800m, infatti molti optano per la partenza da Pedra Longa che riduce almeno un pochino il percorso. Da Pedra Longa i km sono circa 4.

Selvaggio blu: Da Perda Longa a Portu Pedrosu

Giorno 2

Da Portu Pedrosu a Bacu Linnalbu.
Bivacco a G.Mudregu che consente la mattina di ammirare l’alba da Punta Salinas a patto di alzarsi presto e poi proseguire direttamente, ci sono altri punti bivacco ma il percorso sarebbe meno lineare.

Selvaggio Blu Scala 'e Fustes
Selvaggio Blu: Da Portu Pedrosu a Bacu Linnalbu

Giorno 3

Da Bacu Linnalbu a Serra Lattone
Bivacco in località Piredda un po’ distante dal sentiero ma perfetto per la logistica e soprattutto spazioso.

Selvaggio blu panorama in cresta
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Selvaggio blu: Da Bacu Linnalbu a Serra Lattone

Giorno 4

Da Serra Lattone a Bacu Padente
Bivacco vicino a Ololbissi comodo per la partenza dell’indomani.

Selvaggio Blu - Bacu Mudaloru
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Selvaggio Blu: Da Serra Lattone a Bacu Padente

Giorno 5

Da Bacu Padente a Cala Sisine
Qui finisce l’avventura e si riparte in Gommone per Santa Maria Navarrese.

Selvaggio Blu - Passaggio de Sa Nurca o Unglone 'e Piddi
Selvaggio Blu: Da Bacu Padente a Cala Sisine

L’abbigliamento e scarpe

Poiché si camminerà per chilometri su terreno impervio scarpe ed abbiagliamento sono un fattore decisivo e devono essere all’altezza della sfida. Le nostre proposte di trekking lungo il Selvaggio Blu sono tutte durante il periodo estivo ed autunnale in quanto d’inverno le ore di luce sono poche per poter portare a temine le tappe in sicurezza se il gruppo è numeroso. L’ideale è abbigliamento a strati in tessuto tecnico, con pile, scaldacollo e guanti per la sera e berretto anche perché la notte le temperature scendono sotto i 15°C.

La nostra scelta per le scarpe sono i modelli da avvicinamento, sempre con con taglio mid, cioè a scarponcino. Le scarpe da avvicinamento sono molto più adatte del normale scarpone da trekking perché sono più leggere, calzano in maniera precisa, hanno una climbing zone in punta e mescole altamente performanti sulla roccia rendendo più sicuri i assaggi tecnici e consentendo pesino delle facili arrampicate.

Selvaggio Blu - Arrivo a Cala Sisine
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I materiali: cosa portare?

Il Selvaggio Blu è un trekking di più giorni, almeno cinque, ma nella sua versione classica le tappe sarebbero sarebbero sei conseguentemente è necessario dotarsi di uno zaino capiente e di tutto l’occorrente per sopravvivere dignitosamente. I nostri gruppi sono sempre assistiti da un supporto logistico che trasporta le cose più pesanti direttamente al bivacco per cui quello che segue è un elenco di massima di ciò che verrà trasportato dalla logistica, mentre durante il trekking potrebbe bastare uno zaino di capienza inferiore tra i 25 ed i 35 litri per contenere appunto solo quello che serve durante una giornata.

Questo che segue è l’elenco di ciò che io ho normalmente nello zaino, un Transalp 60 by Ferrino .

MaterialeLink
Telo tenda impermeabile con occhielli 2×3
Picchetti x tenda + cordino
Elastici con ganci
Sacco letto + materassino + plaid pile
Bastoncini da trekkinghttps://amzn.to/3CtIgE4
Borraccia x l’acqua da 1L e sali minerali
Popote e posate
Fornellino a Gas + bomboletta di ricambio
Accendino
Coltellohttps://amzn.to/3Bi1ZWf
Fazzoletti di carta
Cellulare
GoPro
TwoNav – GPS Cross – Multisporthttps://amzn.to/3bcxvub
Ricetrasmittente PMR 446 Midland G18https://amzn.to/3zqbn9M
Piumino + softshell
Felpa + berretto pile + guanti + calzamaglia
Pantaloni di ricambio
Calze e mutande
Magliette di ricambio
Giacca impermeabile
Pila frontale
Power bank + cavi (USB micro, USB C, Lightning)https://amzn.to/3CtIKtS
Taccuino impermeabile “Atlaua”https://amzn.to/3baYlmf
Pronto soccorso + salviette disinfettanti
Beauty case (sapone, dentifricio, spazzolino)
Imbrago e discensorehttps://amzn.to/3GyMHQK e https://amzn.to/3mfDpAK
Cordehttps://amzn.to/3vM8sY5
Moschettoni ghiera e maillons
Fettucce dynema
Cordini e Kevlar varie misure
Cascohttps://amzn.to/3vM8aAt
Cibo
Nastro ripara tutto
I materiali per questo trekking
Una parte dei materiali per il selvaggio blu
Tutto pronto disposto sul telo prima di finire dentro lo zaino.

Il cibo: cosa mangiare?

I gruppi accompagnati dalle guide sono solitamente assistiti nel trasporto dei materiali da apposite società che si occupano della logistica, di conseguenza possono portare al bivacco qualunque cosa, perfino il porcetto arrosto. Resta però la necessità di mangiare durante il giorno e bere ovviamente.

Per questo motivo la nostra scelta, che però consigliamo anche a chi vuole seguirci, è stata fatta sulla base dell’apporto calorico e della facilità di preparazione. Nei bivacchi si cucina e noi utilizziamo per esempio i risotti pronti o simili cibi disidratati che sono molto buoni e facili da preparare. Durante il giorno solitamente mangiamo barrette e frutta secca, la mattina però facciamo una colazione abbondante.

Il problema principale è sempre l’acqua, dal momento che non è possibile reperirla lungo il percoso quindi viene portata ogni sera dalla logistica e il consiglio è di portare almeno tre litri nelle gironate più calde.

Dormire: tenda o telo(tarp)

La logistica trasporta anche le tende, per cui non si pone il problema.

Leggi il regolamento 2019 e l‘Uso turistico del territorio

E per dormire?

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