Uno dei trekking selvaggi più belli e difficili d’Europa
Escursioni a tappe – Selvaggio Blu – Percorso completo con variante Masorgittala
Prossime date con noi:
28 aprile – 3 maggio 2025
Trekking Selvaggio Blu – L’Avventura più Selvaggia della Sardegna
Dove: Sardegna, Baunei – Golfo di Orosei
Durata: 6 giorni
Lunghezza: Circa 40 km
Difficoltà: EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura)
Tipologia: Trekking itinerante con bivacchi
Cos’è il Selvaggio Blu?
Il Selvaggio Blu è uno dei trekking più impegnativi e suggestivi della Sardegna, noto per la sua bellezza selvaggia e l’assenza di sentieri segnati. Questo itinerario si sviluppa lungo la costa orientale del Golfo di Orosei, tra antichi percorsi pastorali, pareti di calcare e tratti tecnici che richiedono orientamento avanzato e capacità di progressione su roccia.
Considerato uno dei percorsi più difficili d’Italia, richiede l’uso di tecniche alpinistiche come calate in corda doppia e passaggi di arrampicata. Nonostante la difficoltà, il Selvaggio Blu regala emozioni uniche e panorami mozzafiato, con notti trascorse sotto il cielo stellato della Sardegna.
Punti salienti del trekking:
Pernottamento in bivacco immersi nella natura
Passaggi lungo antichi sentieri dei pastori baunesi
Calate in corda doppia e tratti di arrampicata facile
Accesso a cale nascoste e incontaminate
Dettaglio delle tappe
Giorno 1: Pedra Longa – Ginnirco/Cuile su Idileddu
Giorno 2: Ginnirco/Cuile Su Idileddu – Portu Pedrosu
Giorno 3: Portu Pedrosu – Punta Salinas – Genn’e Mudrecu
Giorno 4: Genn’e Mudrecu – Cala Goloritzè – Tasaru/Piredda
Giorno 5: Tasaru/Piredda – Ololbissi
Giorno 6: Ololbissi – Cala Sisine
Rientro via mare da Cala Sisine
Chi può partecipare?
Il Selvaggio Blu è un trekking per escursionisti esperti, con ottime capacità di resistenza e confidenza su terreni impervi. Per affrontarlo in sicurezza, sono necessarie:
- Buona esperienza in trekking su terreni accidentati
- Capacità di affrontare tratti esposti e calate in corda doppia
- Orientamento e gestione autonoma del percorso
- Resistenza fisica per lunghe giornate di cammino con zaino pesante
Non adatto a principianti o a chi soffre di vertigini!
Requisito indispensabile per chi vuole percorrere il Selvaggio Blu con noi è l’autonomia nella gestione delle corde e dell’arrampicata.
Cosa portare?
Scarponi da trekking con suola adatta ai terreni rocciosi
Zaino da giornata con supporto lombare
Tenda, Sacco a pelo leggero e materassino
Torcia frontale con batterie di riserva
Imbrago, casco e longe per calate in sicurezza (eventualmente li procuriamo noi)
Dotazioni personali che verranno consegnate giornalmente dalla logistica.
📍 Vuoi una guida completa sull’attrezzatura? Scrivici per maggiori informazioni.
Come partecipare e costi
Il trekking può essere affrontato in diverse modalità:
- Tour guidato con supporto logistico e trasporto bagagli via mare
- Percorso in autonomia con supporto di mappe e GPS – E’ possibile avere la traccia completa del Selvaggio Blu e le informazioni su tutto il percorso.
- Varianti più brevi personalizzate
Contattaci per un preventivo personalizzato e per unirti a un gruppo! Prossime date 28 aprile – 3 maggio!
📩 Info & Prenotazioni: Contatti
Perché scegliere noi?
- Esperienza e sicurezza: Guide con esperienza pluriennale e profonda conoscenza del territorio.
- Organizzazione completa: Supporto logistico per trasporto bagagli e attrezzatura. Utilizziamo un supporto logistico esterno. *
- Percorsi personalizzati: Itinerari su misura in base al livello di esperienza.
* Non forniamo servizio logistico in quanto solo le ditte operanti a Baunei hanno l’autorizzazione ad operare sul territorio.
Scopri il Selvaggio Blu con noi e vivi un’esperienza unica tra mare e montagna!
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Storia del Selvaggio Blu
Questo sentiero, ideato negli anni ’80 da Mario Verin e Peppino Cicalò, è da sempre il sogno di numerosi escursionisti, sicuramente una sfida vera ma se lo si affronta con lo spirito giusto e con una guida competente è un’esperienza da fare assolutamente.

Una vera avventura nei sentieri più selvaggi della costa di Baunei con i suoi quasi 40 km di percorrenza ai quali si aggiungono numerosi passaggi tecnici su roccia e calate in corda doppia.
Le tappe del selvaggio blu possono essere percorse anche singolarmente e sono meta ogni anno di numerosi escursionisti da tutto il mondo.
A rendere famoso questo trekking sono ovviamente gli scenari mozzafiato, il colore del mare, gli antichi cuiles e i passaggi apparentemente impossibili, utilizzati dai pastori in tempi non tanto remoti per passare con le loro greggi.
Come affrontare il Selvaggio Blu
Il grande successo del Selvaggio Blu ha ovviamente contribuito a modificare l’economia del comune di Baunei che senza dubbio può pienamente dirsi una delle principali mete dell’escursionismo in Sardegna. I numerosi praticanti provengono ormai sia dall’Italia che dall’estero e questo genera una pressione sul territorio che ha richiesto una certa regolamentazione. Come molte guide all’inizio eravamo un po’ scettici, per non dire contrari, all’introduzione di ticket e normative apparentemente molto restrittive, perché ritenevamo che queste avrebbero snaturato il percorso e allontanato gli escursionisti.

Non avevamo fatto i conti con la realtà, cioè con il fatto che sempre più persone si sono avvicinate a questo territorio e non sempre con le capacità tecniche e l’educazione che la pratica dell’escursionismo richiede. Persone che si possono muovere qui solo grazie alla professionalità e l’accompagnamento delle guide nonché all’assistenza logistica messa in campo da società specializzate. Il loro numero insomma è cresciuto in maniera tale da richiedere dei limiti.
Per affrontare il Selvaggio Blu è necessario quindi ottenere un’autorizzazione, quantomeno per l’uso delle aree bivacco che sono state opportunamente predisposte a margine del percorso originario, spesso poco distanti dal sentiero.
Le guide come noi che organizzano i gruppi sono il punto di riferimento naturale per chi vuole avvicinarsi al Selvaggio Blu in sicurezza e vi invitiamo a contattarci per avere le informazioni necessarie, qui sul sito in ogni caso cercheremo di essere il più possibile precisi ed aggiornati.
Per chi ritiene di poter affrontare in autonomia il percorso, le informazioni sono da richiedere via mail a Sportello Selvaggio Blu – Club di Prodotto Supramonte di Baunei selvaggioblu@turismobaunei.eu. È importante seguire scrupolosamente le indicazioni che verranno fornite per non incorrere in inutili e ulteriori difficoltà durante il trekking.
Il percorso del Selvaggio Blu
Il trekking Selvaggio Blu è un percorso che nella sua versione “estesa” parte dall’abitato di Santa Maria Navarrese e arriva a Cala Gonone in sette giorni di cammino, ma il tracciato originario è da Perda Longa a Cala Sisine in sei giorni. Quindi è interamente contenuto nel comune di Baunei ed è la variante che proponiamo noi qui su Viaggio in Sardegna. A seconda dei gruppi, in particolare a seconda del loro livello di preparazione è possibile unire la prima e la seconda tappa per cui i giorni diventano cinque.

Le tappe
Di seguito le tappe in sintesi, con i punti bivacco utilizziamo conformemente al regolamento che a differenza del percoso originale riserva l’area di Mudaloru e di Cuile Piddi alle Guide Escursionistiche e alle Guide Alpine in esplorazione.
Giorno 1
Da Perda Longa a Ginnirco oppure a Portu Pedrosu (unendo le due tappe)
La località di arrivo di questa prima tappa è in realtà Ginnirco dove il Comune di Baunei ha individuato una delle macroaree per il bivacco. In alternativa partendo molto presto e tenedo un buon passo si può proseguire per il Bivacco a Porto Pedrosu.

Da Santa Maria Navarrese a Us Piggius i km sono 8,5 per circa 4h30′ ore di percorrenza, Il dislivello è abbastanza brutale +800m, infatti molti optano per la partenza da Pedra Longa che riduce almeno un pochino il percorso. Da Pedra Longa i km sono circa 4.

Giorno 2
Da Ginnirco a Portu Pedrosu
Bellissima Tappa con il passaggio di Bacu Tenadili consente di arrivare all’insenatura di Portu Pedrosu o Portu porru ‘e campu.

Giorno 3
Da Portu Pedrosu a Bacu Linnalbu.
Bivacco a G.Mudregu che consente la mattina di ammirare l’alba da Punta Salinas a patto di alzarsi presto e poi proseguire direttamente, ci sono altri punti bivacco ma il percorso sarebbe meno lineare. A seconda dei gruppi si può optare per la visita a Punta Salinas prima di arrivare al bivacco.

Giorno 4
Da Bacu Linnalbu, Genn’e Mudrecu a Tasaru o Piredda.
Bivacco in località Piredda un po’ distante dal sentiero ma perfetto per la logistica e soprattutto spazioso, o Tasaru. Per arrivare qui si fa una sosta veloce a Cala Goloritzè e poi si risale attraverso una bellissima variante, con un piccolo tratto attrezzato, che permette di bypassare il passaggio di Bacu Boladina. La variante di Masorgittala conduce direttamente nella parte alta del Bacu Boladina e poi a Tasaru.


Giorno 5
Da Serra Lattone a Bacu Padente passando per Mudaloru. Qui si inizia a fare sul serio con le calate a Mudaloru e il percorso costiero di Bacu Padente. In alternativa e in base al tempo a disposizione, una volta arrivati a Mudaloru si può optare per la risalita sullo scalone di Urele che in breve tempo ci conduce alla località Ololbissi dove faremo il bivacco.
Bivacco vicino a Ololbissi comodo per la partenza dell’indomani.


Giorno 6
Da Bacu Padente a Cala Sisine
Qui finisce l’avventura e si riparte in Gommone per Santa Maria Navarrese. Percorso davvero bello e panoramico. Qui sono diverse le calate in corda e non bisogna dimenticare le due arrampicate prima delle calate per Cala Sisine.


L’abbigliamento e scarpe
Poiché si camminerà per chilometri su terreno impervio scarpe ed abbiagliamento sono un fattore decisivo e devono essere all’altezza della sfida. Le nostre proposte di trekking lungo il Selvaggio Blu sono tutte durante il periodo estivo ed autunnale in quanto d’inverno le ore di luce sono poche per poter portare a temine le tappe in sicurezza se il gruppo è numeroso. L’ideale è abbigliamento a strati in tessuto tecnico, con pile, scaldacollo e guanti per la sera e berretto anche perché la notte le temperature scendono sotto i 15°C.
La nostra scelta per le scarpe sono i modelli da avvicinamento, sempre con con taglio mid, cioè a scarponcino. Le scarpe da avvicinamento sono molto più adatte del normale scarpone da trekking perché sono più leggere, calzano in maniera precisa, hanno una climbing zone in punta e mescole altamente performanti sulla roccia rendendo più sicuri i assaggi tecnici e consentendo pesino delle facili arrampicate.

I materiali: cosa portare?
Il Selvaggio Blu è un trekking di più giorni, almeno cinque, ma nella sua versione classica le tappe sarebbero sarebbero sei conseguentemente è necessario dotarsi di uno zaino capiente e di tutto l’occorrente per sopravvivere dignitosamente. I nostri gruppi sono sempre assistiti da un supporto logistico che trasporta le cose più pesanti direttamente al bivacco per cui quello che segue è un elenco di massima di ciò che verrà trasportato dalla logistica, mentre durante il trekking potrebbe bastare uno zaino di capienza inferiore tra i 25 ed i 35 litri per contenere appunto solo quello che serve durante una giornata.
Questo che segue è l’elenco di ciò che io ho normalmente nello zaino, un Transalp 60 by Ferrino .
Materiale | Link |
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Telo tenda impermeabile con occhielli 2×3 | |
Picchetti x tenda + cordino | |
Elastici con ganci | |
Sacco letto + materassino + plaid pile | |
Bastoncini da trekking | https://amzn.to/3CtIgE4 |
Borraccia x l’acqua da 1L e sali minerali | |
Popote e posate | |
Fornellino a Gas + bomboletta di ricambio | |
Accendino | |
Coltello | https://amzn.to/3Bi1ZWf |
Fazzoletti di carta | |
Cellulare | |
GoPro | |
GPS | https://amzn.to/3bcxvub |
Ricetrasmittente PMR 446 Midland G18 | https://amzn.to/3zqbn9M |
Piumino + softshell | |
Felpa + berretto pile + guanti + calzamaglia | |
Pantaloni di ricambio | |
Calze e mutande | |
Magliette di ricambio | |
Giacca impermeabile | |
Pila frontale | |
Power bank + cavi (USB micro, USB C, Lightning) | https://amzn.to/3CtIKtS |
Taccuino impermeabile “Atlaua” | https://amzn.to/3baYlmf |
Pronto soccorso + salviette disinfettanti | |
Beauty case (sapone, dentifricio, spazzolino) | |
Imbrago e discensore | https://amzn.to/3GyMHQK e https://amzn.to/3mfDpAK |
Corde | https://amzn.to/3vM8sY5 |
Moschettoni ghiera e maillons | |
Fettucce dynema | |
Cordini e Kevlar varie misure | |
Casco | https://amzn.to/3vM8aAt |
Cibo | |
Nastro ripara tutto |

Il cibo: cosa mangiare?
I gruppi accompagnati dalle guide sono solitamente assistiti nel trasporto dei materiali da apposite società che si occupano della logistica, di conseguenza possono portare al bivacco qualunque cosa, perfino il porcetto arrosto. Resta però la necessità di mangiare durante il giorno e bere ovviamente.
Per questo motivo la nostra scelta, che però consigliamo anche a chi vuole seguirci, è stata fatta sulla base dell’apporto calorico e della facilità di preparazione. Nei bivacchi si cucina e noi utilizziamo per esempio i risotti pronti o simili cibi disidratati che sono molto buoni e facili da preparare. Durante il giorno solitamente mangiamo barrette e frutta secca, la mattina però facciamo una colazione abbondante.
Il problema principale è sempre l’acqua, dal momento che non è possibile reperirla lungo il percoso quindi viene portata ogni sera dalla logistica e il consiglio è di portare almeno tre litri nelle gironate più calde.
Dormire: tenda o telo(tarp)
La logistica trasporta anche le tende, per cui non si pone il problema.