Nel cuore del Supramonte di Orgosolo
Sa Badde de Tureddu, cosi come è nota a tutti, fa parte di quella che possiamo considerare la lecceta primaria del Supramonte. Non molto distante dalla più nota “Sas Baddes” è facilmente raggiungibile attraverso diversi e facili e fino ad un certo punto si arriva anche con l’auto. Addentrarsi in questo bosco è un po’ come immergersi in un’atmosfera surreale, dove gli unici elementi di disturbo siamo noi: gli essere umani.
Trovate le indicazioni per raggiungerla anche sulla Guida “Grande Traversata del Supramonte”.
La particolarità di questo luogo è dovuta alla presenza di un leccio straordinario cresciuto su una roccia; una pianta veramente maestosa che si trova a qualche centinaio di metri dal guado lungo la destra idrografica del torrente: S’Elihe de Tureddu (Il Leccio di Tureddu). Trovare questo albero è stata un po’ la molla che questa settimana ci ha spinto ad avventurarci nei boschi del Supramonte nonostante il tempo incerto e decisamente autunnale.
Il leccio è censito tra gli alberi monumentali della Sardegna.
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Il nostro percorso inizia alla casermetta della Forestale Ilodei Malu in direzione Funtana Bona e Monte Novo San Giovanni. Lasciato il Monte proseguiamo sulla strada alla nostra destra che ci porta verso Sa Badde ‘e S’Ospile dove raggiungiamo i famosi ovili di Badu ‘e S’Eni. La strada tutto sommato è agevole, con un po’ di prudenza si arriva sin qui senza ulteriori complicazioni.
Da questo punto in poi però sarebbe meglio lasciare le macchine perchè la strada diventa un po’ difficile per mezzi a due ruote motrici e seguire la carrereccia a piedi per circa 600 m fino ad arrivare al guado del torrente. In un susseguirsi di vegetazione a dir poco straordinaria, l’intenso colore verde del muschio cattura la nostra attenzione,ogni tanto ci si ferma ad ascoltare i suoni della foresta, non siamo soli infatti, e nonostante il nostro avanzare lento e discreto, la nostra presenza viene notata dai veri abitanti del posto, nascosti tra la vegetazione, studiano ogni nostra mossa.
E infatti al nostro arrivo al famoso Elihe de Tureddu (Leccio di Tureddu), un bell’esemplare di muflone ci aspetta imponente sopra la roccia, poi forse disturbato dalla nostra presenza, scappa via lungo il fiume, riusciamo a scorgerlo per un attimo mentre scompare nel bosco rapidamente.
Iniziamo a fotografare, ancora qualche scatto prima di lasciare questo posto incantato il cui silenzio viene spezzato ogni tanto da qualche uccello che si leva in volo o dai maialetti che ci seguono nella speranza di raccattare un po di cibo.
Riprendiamo la vecchia mulattiera, oggi trasformata in una specie di sterrato, e ci incamminiamo verso la macchina. A volte bastano pochi chilometri per ritrovarsi immersi in una natura incontaminata o quasi. Percorso: 15 km circa dal Monte Novo San Giovanni. Possibilità di percorrere tutto il tratto a piedi oppure solo un pezzo lasciando le macchine agli ovili, divertente anche l’intero percorso in Mountain Bike.